LA STORIA

IL QUADRATO NELLA STORIA

Proveremo ora a ricostruire una plausibile storia del Quadrato ripercorrendone le fasi principali.

Partiamo da un dato assolutamente certo, il crittogramma fu inventato prima della distruzione di Pompei nel 79 d.C., poiché ne furono rinvenuti ben tre esemplari fra le rovine sepolte dell’antica citttà.

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Il latercolo pompeiano (disegno)

Ma molti studiosi, quali il grande pompeianista Amedeo Maiuri e lo storico tedesco Hommel, lo fanno risalire al I secolo a.C., sia per motivi archeologici che storici.

Se prendiamo, però, come elemento di riferimento l’invenzione della parola SATOR come metafora della divinità, inventata da Cicerone, l’arco temporale si restringe agli anni 45-44 a.C., nei quali si colloca la stesura sia delle Tusculanae disputationes che del De natura deorum, libri nei quali compare il termine sator.

Non è dato sapere se il testo del crittogramma fosse inserito in un opera letteraria, poiché i testi di questo periodo presentano delle lacune. Ma potremmo anche ipotizzare che la creazione del Quadrato, o la sua divulgazione, fosse avvenuta in forma orale in occasione di qualche riunione mondana, senza nulla togliere alla profondità dei temi trattati. In questo caso il nome dell’autore non sarebbe sopravvissuto alla celebrità acquisita dalla sua stessa opera.

Nel Brutus (75) lo stesso Cicerone lamenta la perdita di molte pregevoli creazioni letterarie realizzate appositamente per essere declamate nei banchetti e poi dimenticate.

In epoca augustea, meno di un secolo dopo, il Quadrato è già famosissimo sia in Campania, dove è diffuso sia in ambienti pubblici, come la Grande Palestra, che privati, come le dimore di Paquio Proculo e di Giulia Felice, sia a Roma, dove lo troviamo tra le fondamenta di Santa Maria Maggiore. Precisando che molti esempi del crittogramma che ritroviamo in edifici medievali furono ricavati da iscrizioni e mosaici di epoca romana.

Nei secoli successivi la sua diffusione sembra seguire le vie imperiali percorse dai legionari[1] e raggiungere insieme a questi, tra il II e il III secolo, gli estremi confini dell’Impero. Lo incontriamo infatti in Siria, in Pannonia e in Britannia, anche tradotto in greco.

Ρ   Ο   Τ   Α   Σ
Ο   Π   Ε   Ρ   Α
Τ   Η   Ν   Η   Τ
Α   Ρ   Η   Π   Ο
Σ    Α   Τ   Ο   Ρ

Ireneo di Lione, probabilmente mentre viveva in Siria, venne a conoscenza del Quadrato, del quale riconobbe il valore filosofico, e lo giudicò conforme ai dogmi del Cristianesimo. Conobbe inoltre certamente la sua traduzione, perciò collegò l’immagine del Quadrato a quella dell’Aratro nell’ Adaversus Haereses. In seguito può averlo portato con sé nel sud della  Francia nella prima metà del I secolo.

Inaspettatamente, però,  attorno al IV secolo si perdono le tracce della forma Rotas, che sopravvive solamente sotto la lava del Vesuvio o nascosto nei meandri di qualche antica biblioteca.

L’esempio più antico conosciuto di Quadrato Rotas in lettere greche lo ritroviamo a Dura Europos e risale alla metà del III secolo.

Il più antico Quadrato Sator invece in greco è un Quadrato egiziano risalente alla fine del V secolo, scritto su un ostrakon e conservato a Berlino.

Il più antico Sator in latino dell’Europa Occidentale è vergato a margine di un manoscritto carolingio della Bibbia conservato a Saint Germain-des-Prés.

A partire dal IV secolo comincia quindi a diffondersi il Quadrato nella forma Sator, prima in greco e poi in latino.  Esso si afferma seguendo l’espandersi del Cristianesimo di cui verosimilmente è frutto. I primi esempi infatti sono cristiano-copti e poi bizantini.

La forma in Sator fu quasi certamente creata in Medio Oriente in ambito cristiano, dove si preferì porre in posizione preminente la figura del Seminatore, eliminando al contempo la simbologia pagana. Solamente però a partire dal IX secolo il Sator torna a diffondersi nei paesi dell’Europa occidentale, seguendo nei secoli successivi le direttrici percorse dai Cavalieri Templari e dai monaci Cistercensi [2].

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Il Quadrato capovolto di Capestrano (disegno)

A partire dal XVI secolo il Quadrato venne messo in relazione con i pentacoli della cabala ebraica e con la magia. In questo periodo infatti in Europa ebbero grande successo i grimoires, manuali pratici di magia, e il Quadrato entrò a far parte dei pentacoli cabalistici in essi descritti.

La multiforme soluzione del Quadrato, che unisce interpretazioni letterali, metaforiche e simboliche, trova inaspettati collegamenti, infatti, con antiche lingue come l’aramaico e l’ebraico.

In questi linguaggi infatti sia le parole che le stesse lettere possedevano significati letterali, ma erano anche dotate di una ricca simbologia che li ricollegava alle forze della natura, agli elementi astronomici, ai nomi di Dio, a quelli degli angeli, ecc… Naturalmente per questa via la comprensione dei testi non era più immediata e facilmente accessibile, ma richiedeva un’accurata interpretazione.

Nella Bibbia questo modo di parlare “enigmatico” era considerato una prerogativa divina. Dio parlava all’uomo tramite enigmi.

Pentacolo

Secondo Pentacolo di Saturno

Quindi, fu probabilmente proprio a causa della struttura stessa del Quadrato e delle sue multiformi interpretazioni, vicine a quelle dei testi ebraici, che gli scrittori medievali lo inserirono nei libri della cabala.

Nel XIX secolo, infine, con il rinnovarsi dell’interesse per le arti occulte, il crittogramma divenne da un lato emblema satanico, dall’altro fu usato come esorcismo.

Infine, fu  solamente per l’uso scaramantico e per la forma quadrata che venne assimilato ai quadrati magici numerici.

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[1] Matteo Della Corte riteneva che il Quadrato fosse legato agli ambienti militari.

[2] Bianca Capone provò il legame tra il Quadrato e i luoghi legati ai Templari e ai Cistercensi.